Nella Teoria dei Costrutti Personali di G. A. Kelly, non viene utilizzata la distinzione dicotomica tra mente e corpo anzi, sono considerati come un insieme inscindibile. La psicologia dei costrutti personali (PCP) è un tentativo di parlare delle persone in un linguaggio unitario.
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Il Costruttivismo denota la posizione filosofica secondo cui la realtà conosciuta non precede la conoscenza, ma viene a qualche livello costruita (o ri-costruita) dal soggetto conoscente. La “realtà” non è qualcosa di univocamente e oggettivamente dato. Ciò che si conosce è inestricabilmente connesso al soggetto conoscente: nessuna conoscenza può pertanto considerarsi “oggettiva”, nel senso di inerente alle proprietà dell’oggetto conosciuto. In altri termini, non esiste realtà che sia indipendente da un soggetto che la conosce; il ruolo dell’osservatore, lungo dall’essere passivo e neutrale, configura la conoscenza non come un semplice rispecchiamento del mondo “oggettivo” esterno, ma come una forma attiva di costruzione.
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Il corpo è lo sfondo di tutti gli eventi psichici. A questa concezione giungono i tentativi di cogliere il nesso soma-psiche, che la filosofia aveva separato nell’antichità col dualismo platonico, e nell’età moderna con la dicotomia cartesiana tra res extensa e res cogitans, e segnano l’inizio della emancipazione della psicologia dall’ambito filosofico, in cui era inclusa.
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